giovedì 26 febbraio 2009

Dorian Gray

ho scelto questa immagine di tante che ce ne sono xkè è quella del libro che ho io anche se mi piace di più l'attore che lo interpreta nel film "la leggenda degli uomini straordinari" XD






Lascio qui sul sentiero del viandante un passo (il mio preferito)

del libro che io amo di più al mondo...





...egli a volte assumeva modi di pensare estranei alla sua natura, si abbandonava alle loro sottili influenze, e poi, avendone afferrato il colore e soddisfatto la curiosità intellettuale, li abbandonava con quella tipica indifferenza che può nutrire anche un temperamento ardente...


http://blog.chatta.it/whynan/9944742/Dorian-Gray.aspx

In a world of my own









"Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è e viceversa! Ciò che è non sarebbe e ciò che non è sarebbe! (Alice)"

questa frase è anche la mia descrizione nel mio profilo di chatta.it XD


e dal vecchio blog mi piace molto il commento di skarto che riporto quì:

da skarto alle 23.26 di giovedì 11 settembre 2008 Blocca: skarto

bianconiglio

una storia che mi ha sempre affascinato...un viaggio lisergico precursore di molti film psichedelici da apocalypse now a matrix a delirio e paura a L.A.....la base è molto semplice il classico road movie, poi che il viaggio sia terreno mentale lisergico fantastico o in 1000 altri modi, Carrol lo lascia decidere al lettore....geniale....grazie per evermi fatto accendere il cervello.....nn mi succedeva da un po....ciao

GRANDE!!!



http://blog.chatta.it/whynan/9906637/In-a-world-of-my-own.aspx

ALICE - Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L’origine [modifica] Uno dei luoghi che ispirarono Carroll - La porta (al centro della foto) sul giardino meraviglioso (Christ Church, Oxford)

È ormai leggendaria la teoria che pone l’origine del racconto in una soleggiata mattina estiva che Carroll traspone in versi nel suo Meriggio Dorato (Proemio di Alice), quando Dodgson ed il reverendo Robinson Duckworth si trovavano in una barca sul Tamigi con tre bambine:

  • Lorina Charlotte Liddell (tredicenne) (Prima nel poemetto iniziale)
  • Alice Pleasance Liddell (di dieci anni) (Secunda)
  • Edith Mary Liddell (di otto anni) (Tertia)

Durante il viaggio (cominciato a Folly Bridge, vicino Oxford, e terminato cinque miglia più in là in un villaggio di Godstow) Carroll inventò e raccontò alle tre bambine una storia, che più tardi mise per iscritto e regalò ad Alice Liddell che tanto aveva insistito perché lo facesse, diventò quindi Alice’s Adventures Underground (le avventure di Alice sottoterra), che si sviluppava in soli quattro capitoli illustrati da Carroll stesso. Solo più tardi Carroll decise di pubblicare la sua storia, aggiunse nuovi personaggi e situazioni, commissionò le illustrazioni a John Tenniel (ritenuto ormai l’illustratore ufficiale) e gli diede il titolo e la forma che conosciamo ancora oggi. Ne sono state fatte varie copie di molte edizioni diverse e questo testo è stato pubblicato nel 90% delle lingue del mondo.[citazione necessaria]

Il problema della traduzione [modifica]

Tradurre Alice è un’impresa in cui moltissimi autori italiani si sono cimentati; i giochi di parole, le figure retoriche, i proverbi citati ed i continui riferimenti alla cultura inglese, hanno spesso stuzzicato a tal punto la fantasia dei traduttori italiani che ogni traduzione rappresenta un libro a sé. Così come fece Emma Cagli (Storica traduttrice di Alice) moltissimi autori (fra i quali Aldo Busi) hanno voluto personalizzare ed impreziosire Alice con le loro intuizioni.

Occorre individuare tre traduzioni principali che furono da riferimento per tutte le altre a venire almeno fino agli anni ’50:

1) 1872, primissima traduzione italiana ad opera di Teodorico Pietrocola-Rossetti, per la casa editrice Loescher di Torino. Fu Carroll stesso a scrivere al suo editore Macmillian di Ermanno Loescher come "my italian friend". Il volume è molto fedele all’originale, tuttavia la qualità di stampa è molto bassa, non si leggono alcune lettere e vi sono parecchi refusi. La traduzione interviene direttamente anche sulle tavole di Tenniel originali. Il testo è arricchito di elementi biografici di Carroll e autobiografici di Rossetti (i due sono stati anche frequentatori) e Rossetti impregna le pagine di spirito risorgimentale ispirato anche dal romanzo storico coevo di Tommaso Grossi "Marco Visconti".

2) 1908, ad opera di Emma Cagli per l’Istituto Arti Grafiche di Bergamo. È la traduzione più melensa, in cui la Cagli depura il linguaggio con moralità forzata e parole meno dure (per esempio, da "porco" a "porcellino"), a volte stravolgendo il senso originale di Carroll. In realtà questa è la traduzione non dell’Alice originale edita da Macmillian ma dell’edizione inglese pubblicata da Heinemann nel 1907, con le tavole di Arthur Rackham. Il linguaggio della Cagli attinge dal patrimonio popolare e sono inseriti proverbi, giochi di parole e altre trovate che originalmente non comparivano.

3) 1913, in traduzione anonima ma si hanno buoni motivi per credere che sia ad opera di Silvio Spaventa Filippi, direttore della collana editoriale milanese in cui questo titolo è inserito. Il traduttore ha sotto gli occhi l’edizione di Pietrocola-Rossetti e ne depura il linguaggio dai toscanismi ed arcaismi da questo aggiunti. Dall’edizione del 1872 mantiene identici i nomi di alcuni capitoli e di personaggi. Ai personaggi tuttavia è dato un nome che ne imita la grafia: Humpty Dumpty diventa Unto Dunto, Mad Hatter diventa Hatta, e così via.
È un’edizione importantissima perché presenta in volume unico i 2 libri di Carroll anteponendo però "Through the looking-glass" (probabilmente per necessità di presentare la novità).

http://it.wikipedia.org/wiki/Le_avventure_di_Alice_nel_paese_delle_meraviglie

http://it.wikipedia.org/wiki/Alice_nel_paese_delle_meraviglie_(film_1951)



http://blog.chatta.it/whynan/9906511/ALICE-Da-Wikipedia-l-enciclopedia-libera-.aspx

I ROSA ELEFANTI





ma si vedono sul serio queste cose quando una persona si ubriaca?
quando ero piccola mi faceva troppa paura!!!
ma cosa ci facevano vedere??? ;)

dal vecchio blog:
http://blog.chatta.it/whynan/9904628/I-ROSA-ELEFANTI.aspx

p.s l'altro giorno un amico ha detto: ma sai che io vedo gli elefanti rosa quando mi ubriaco???
ci sono rimasta troppo male... svelato il mistero c'è anche chi quando si ubriaca vede i balletti degli elefanti rosa @_@

Lewis Carroll - angelo e demonio





Poki sanno ke...

http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1632.htm

tratto dall'altro mio blog:

http://blog.chatta.it/whynan/9904390/Lewis-Carroll.aspx

Addomesticare

“ Che cosa vuol dire addomesticare? E’ una cosa da molto dimenticata.
Vuol dire creare legami…disse la volpe.
Ecco il mio segreto. E’molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi.
L’essenziale è invisibile agli occhi, ripetè il piccolo principe, per ricordarselo.
E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
Tu sei responsabile della tua rosa…
Io sono responsabile della mia rosa…ripetè il piccolo principe per ricordarsrlo.
A. De Saint-Exupèry
Credo che a volte ciò che ci limita nel creare legami è la paura di perdere qualcosa di noi stessi, di mettere nelle mani di altri qualcosa che ci appartiene. Ma se davvero ci appartiene, come possiamo perderla?
Joyce diceva: Mentre tu hai una cosa, questa può esserti tolta; ma quando tu la dai…ecco l’hai data. Nessun ladro te la può rubare ed è tua per sempre.
Ci sono altre volte in cui creare legami rappresenta un nostro bisogno di amore, di conoscenza, di condivisione, questi sono i momenti in cui l’altro è per noi una ricchezza, un valore aggiunto che rende unico quel momento vissuto insieme, e che ci fa diventare responsabili…della nostra rosa.
Il legame è allora, il risultato di una somma e non di una divisione. E’ ciò che ci rende solidi e solidali. Offrire la possibilità a chi ci è intorno non solo, di essere partecipi ma co-protagonisti della nostra vita e dei nostri sogni, dei nostri traguardi e dei nostri sforzi; ed accoglierla con entusiasmo quando ci viene offerta, riuscendo così a vedere ciò che è invisibile agli occhi: l’essenziale!
il link della pagina
http://comunicazione.piuchepuoi.it/38/addomesticare/
Da "IL PICCOLO PRINCIPE"
di Antoine de Saint-Exupery

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E’ molto noioso!
Allevano anche delle galline. E’ il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C’è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E’ possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
"Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
" Su un altro pianeta?"
" Sì"
" Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
" No"
" Questo mi interessa! E delle galline?"
" No"
" Non c’è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos’è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l’ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E’ vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E’ certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
" L’essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo
. "<non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi>>."


http://www.leperledelcuore.it/pg/p11.html





tratto sempre dall'altro mio blog:


http://blog.chatta.it/whynan/9897686/Addomesticare-scoperto-grazie-a-NikkySixx.aspx




ALICE E LO STREGATTO


Vuoi dirmi,
per piacere,
da che parte devo andare adesso?
Chiese Alice.

Dipende molto dal luogo dove vuoi andare,
rispose lo Stregatto.

Fa lo stesso per me, da una parte o dall’altra...
disse Alice...
Purché vada da qualche parte.

Oh certo che ci arriverai!
Disse lo Stregatto.
Non hai che da camminare.

Alice capì che aveva ragione e tentò un’altra domanda:
Che razza di gente c’è in questi dintorni?
Chiese.

Da questa parte,
rispose lo Stregatto,
abita un Cappellaio
e da quest’altra parte abita una Lepre di Marzo.
Visita l’uno o l’altra,
sono tutt’e due matti.

Ma io non voglio andare dove c’è gente matta!
Disse Alice.

Oh non ne puoi fare a meno,
disse lo Stregatto,
qui siamo tutti matti.
Io sono matto, tu sei matta.

Come sai che io sia matta?
Domandò Alice.

Tu sei matta,
disse lo Stregatto,
altrimenti non saresti venuta qui.




Quanto ha ragione XD

siamo tutti matti, poi di questi tempi ;)

la scelta della foto non è casuale ed è del videogioco dove lei è in versione assassina


post del: 25 agosto 2008 dal vecchio blog di chatta


http://blog.chatta.it/whynan/9822656/ALICE-E-LO-STREGATTO.aspx

Vecchio blog

visto che forse ho l'intenzione di cancellarmi definitivamente dall'altro sito o di cancellare piano piano almeno il blog e di mantenere magari solo l'utenza a chatta, inizio a scrivere quì qualche vecchio post, quelli che mi piacciono di più e a cui sono più affezionata giusto x non farli perdere nel nulla ;)
vi ripropongo quelli a cui tengo e quelli più divertenti... vediamo un pò cosa trovo XD
speriamo qualcosa di buono...

intanto lascio l'indirizzo di quello vecchio che è con me dal

13/03/2008


a riprova che tutto quello che posterò è mio XD

http://blog.chatta.it/whynan/default.aspx

martedì 24 febbraio 2009

Un sogno realizzato


E’ in vendita il libro
"Chiudi gli occhi"
di Ambra Esposito
al costo di 9,00 €
è un libro di poesie e la presentazione sara’ il 18 marzo 2009 alle 18 al teatro della forma a Roma
viale della primavera 317

x lei è un sogno
che diventa realtà
e io sono tanto tanto
felice perchè posso
solo immaginare
quanto possa essere bello
e appagante realizzare
il proprio sogno
che magari si aveva
da molto tempo
sono tanto tanto felice x lei ragion x cui
le faccio un pò di pubblicità
Grande Ambra!!!
Ora aspetto con impazienza che un giorno si realizzi anche almeno uno dei miei piccoli sogni ;)


il blog di Ambra


http://blog.chatta.it/kezia.rm/10582508/-Il-mio-libro-232-in-vendita-.aspx